Pre­vi­den­za per la vec­chia­ia

In generale, un'economia è considerata sostenibile se può essere gestita a lungo termine (GRI 103-1). Da un punto di vista economico, questo significa che una società non può vivere al di sopra dei propri mezzi economici a spese delle generazioni future.  

Nel quadro della previdenza per la vecchiaia, il concetto di equità intergenerazionale viene spesso utilizzato al posto di quello della sostenibilità. I termini «generazione» e «equità» concretizzano, in modo conciso e sintetico, il concetto di sostenibilità: una generazione non deve usufruire di prestazioni a svantaggio delle generazioni future. 

Con il suo sistema dei tre pilastri, per decenni la previdenza per la vecchiaia svizzera è stata considerata un esempio da seguire a livello internazionale. Tuttavia, negli ultimi anni, la Svizzera perde sempre più terreno. La ragione principale va ricercata nella mancanza di sostenibilità: a causa del ritardo nelle riforme, i parametri principali sono ormai superati e creano la conseguente instabilità del primo e del secondo pilastro. 

Il quadro normativo non ha tenuto il passo con l’aumento della speranza di vita della società. Dalla sua introduzione nel 1948, l'età ordinaria di pensionamento per gli uomini è di 65 anni. Se a quel tempo il periodo di versamento della rendita di vecchiaia era in media di 12-13 anni, oggi è di 21 anni ed è probabilmente destinato ad aumentare. L'età di pensionamento fissa significa che l’aumento della speranza di vita avrà quale conseguenza l’allungamento del periodo di versamento della rendita. Nonostante la sua elevata speranza di vita, la Svizzera è uno dei pochi Paesi in Europa che non ha innalzato l'età di pensionamento e non ha nemmeno considerato seriamente di farlo. Oltre la metà dei Paesi dell'OCSE ha adottato un'età di pensionamento di 67 anni o più, molti dei quali con una speranza di vita decisamente inferiore a quella svizzera. 

Nel primo pilastro (AVS), finanziato in base al sistema di ripartizione, l’allungamento del periodo di versamento della rendita, unitamente alla costante diminuzione del numero di contribuenti per beneficiario di rendita, comporta un onere finanziario sempre maggiore per i lavoratori. Se nel 1948 vi erano ancora più di sei lavoratori a finanziare un pensionato AVS, oggi se ne contano tre. Tra tre decenni, secondo le previsioni della Confederazione, ve ne saranno appena due. I problemi di finanziamento sono già gravi oggi e peggioreranno ulteriormente nei prossimi dieci anni in quanto la generazione dei baby boomer si sta avvicinando al pensionamento. 

Nel secondo pilastro (LPP), in cui le prestazioni di vecchiaia sono finanziate in base al sistema di capitalizzazione, l’aliquota di conversione troppo elevata, data la maggiore speranza di vita e la diminuzione dei tassi, sta causando una notevole ridistribuzione estranea al sistema. Questa ridistribuzione viene effettuata dagli assicurati attivi ai beneficiari di rendite e ammonta a circa 7 miliardi di franchi all'anno. Essa riduce l'interesse sull'avere di vecchiaia degli assicurati attivi e quindi le loro future prestazioni di vecchiaia. 

Alla luce di questi dati il 4 novembre 2020 il Consiglio federale ha posto in consultazione la «Strategia per uno sviluppo sostenibile 2030». Nell'approccio strategico di base (f) «Garantire la stabilità dei sistemi previdenziali a lungo termine», il governo conviene che: 

«la stabilità finanziaria dei sistemi previdenziali svizzeri è garantita nonostante gli sviluppi demografici. La Confederazione si assicura che le proposte di riforma atte a garantire l'equilibrio finanziario dei sistemi previdenziali e a conservare la sicurezza sociale tengano conto degli interessi di tutte le fasce d'età e rispettino il patto generazionale.»

Il fatto che il primo e il secondo pilastro della previdenza per la vecchiaia non siano strutturati in modo sostenibile è noto da tempo. Vi è altresì chiarezza in merito alle misure richieste. Per esempio, nel rapporto nazionale 2019 dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), gli esperti internazionali invitano la Svizzera ad adottare le seguenti misure: 

  • Fissare l'età pensionabile a 65 anni per entrambi i sessi come previsto, e innalzarla gradualmente a 67 anni per adeguarla in seguito alla speranza di vita. 
  • Ridurre il parametro utilizzato per calcolare le rendite («aliquota minima di conversione») e renderlo un parametro tecnico più flessibile, stabilito mediante ordinanza. 
  • Utilizzare l'attuale conferenza annuale sui lavoratori anziani per trovare soluzioni di flessibilizzazione del sistema di determinazione dei salari e non basarsi sull'anzianità. 
  • Contenere l'aumento degli accrediti di vecchiaia per età del secondo pilastro. 
  • Permettere ai lavoratori di colmare le lacune nel loro diritto alle rendite con contributi dopo i 65 anni.

 

La riforma della previdenza per la vecchiaia è obbligatoria e urgente (GRI 103-2). Secondo l'ASA, è necessario progredire e attuare le misure di stabilizzazione dell'AVS e della LPP il più rapidamente possibile mantenendo una visione d'insieme. Nell'ottica della modernizzazione, si possono e si devono apportare degli adeguamenti per soddisfare le mutate esigenze, purché ciò sia compatibile con l'obiettivo della stabilizzazione.  

Per la riforma attuale dell'AVS («AVS 21»), questo significa concretamente: 

  • Età di riferimento 65 anni per donne e uomini 
  • Aumento dell'imposta sul valore aggiunto di 0,3 punti percentuali 

 

Nell’ambito della riforma della LPP, anch’essa in corso, sono previste e necessarie le seguenti misure: 

  • Diminuzione al 6,0 percento dell'aliquota di conversione LPP  
  • Introduzione di un contributo per finanziare la compensazione delle perdite legate alla conversione in rendite  
  • Soluzioni per la generazione di transizione  
  • Miglioramento delle condizioni dei lavoratori a basso reddito e, in particolare, dei lavoratori a tempo parziale (specialmente delle donne) 
  • Contenimento degli accrediti di vecchiaia per età

 

Oltre a questi passi verso la stabilizzazione e modernizzazione del sistema, sono inevitabili altre riforme per garantire la sostenibilità dell'AVS e della LPP (GRI 103-2). Da anni, l'ASA richiama l’attenzione sulla necessità di adeguare alla situazione reale i parametri fondamentali (età di pensionamento di riferimento, aliquota di conversione LPP, tasso d'interesse minimo LPP). Per questa ragione, accoglie con favore e sostiene anche le proposte politiche con i seguenti obiettivi: 

  • Adattare l'età di riferimento alla speranza di vita 
  • Garantire l'equilibrio tra contributi e prestazioni nell'AVS  
  • Rendere le aliquote di conversione e i tassi d’interesse nella LPP economicamente corretti 
  • Introdurre incentivi aggiuntivi a favore della previdenza privata