As­si­cu­ra­bi­li­tà dei ri­schi mag­gio­ri

10 Giugno 2021

La cri­si le­ga­ta al co­ro­na­vi­rus ha ri­le­va­to gra­vi la­cu­ne nel­la pro­te­zio­ne

Il settore assicurativo, finora, come ha affrontato la crisi legata al coronavirus? Quali sono gli insegnamenti che aziende, società e politica devono trarre dalla crisi? Il primo bilancio intermedio di Ruedi Kubat (Allianz Suisse) e Ivo Menzinger (Swiss Re).

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Prima o poi si ripresenterà un altro evento di tale portata

La crisi legata al coronavirus ha mostrato chiaramente quanto possano essere gravi e complessi gli effetti di un evento di tale portata. Oltre alla pandemia, ci sono altri rischi maggiori che potrebbero incombere in futuro sul nostro Paese.

Mentre queste righe vengono scritte, il mondo è stretto nella morsa del coronavirus ormai da più di un anno. La crisi pandemica non ha risparmiato neppure il settore assicurativo svizzero che si trova dinanzi a sfide enormi. Purtroppo, però, non sarà né il primo né l’ultimo evento a esporci ad una situazione ad alto rischio. I «rischi primari esistono da sempre, anche fuori dal mondo delle assicurazioni», commenta Eduard Held, direttore del pool per danni causati dagli elementi naturali presso l’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA, citando come esempio le eruzioni vulcaniche e altri eventi naturali sovraregionali. «Il progresso tecnologico e i mutamenti sociali hanno spianato la strada ad altri tipi di rischio, come gli incidenti aerei o gli atti terroristici». A causa della globalizzazione, il raggio d’azione dei potenziali eventi da rischi primari si sarebbe peraltro sempre più esteso, soprattutto per la crescente complessità della catena di approvvigionamento e per l’aumento delle interdipendenze all’interno della società stato ipotizzato un approvvigionamento di globale.

Eduard Held

Eduard Held ha assunto la gestione del pool per danni causati dagli elementi naturali a partire dal 1° ottobre 2020.

Soluzioni del pool per danni causati dagli elementi naturali e peri rischi nucleari

Le catastrofi naturali possono provocare danni enormi e, per assicurarle con somme e premi adeguati, è indispensabile che gli assicurati e gli assicuratori adottino un comportamento solidale basato sulla condivisione del rischio. Pertanto, il concetto di assicurazione contro i danni causati da elementi naturali poggia su una duplice solidarietà, in cui le controparti condividono il rischio dei pericoli naturali. Un analogo modello assicurativo esiste a livello nazionale anche per i rischi nucleari. Come precisa Eduard Held, «si tratta di soluzioni a garanzia dell’assicurabilità del grande rischio, che evitano alla singola società membro di accollarsi oneri insostenibili, distribuendoli invece su più società».

Penuria di elettricità: il pericolo più grande

Anche se non esiste una definizione universale di rischio primario, valgono comunque dei criteri imprescindibili: «Tali eventi, pur distinguendosi per una probabilità di insorgenza relativamente bassa, comportano un importante potenziale di danno», sintetizza Eduard Held. Inoltre, spesso non soddisfano una o più condizioni di assicurazione. Il rapporto sui rischi stilato dall’Ufficio federale della protezione della popolazione (UFPP) suddivide i rischi primari in tre macro-ambiti: natura, tecnica e società. Nel 2020, l’UFPP ha indicato la penuria di elettricità come il rischio più grande. Nello scenario descritto è elettricità ridotto del 30 percento per diversi mesi invernali. Se questo scenario si verificasse, secondo il rapporto dell’UFPP a livello nazionale comporterebbe danni economici aggregati per oltre 180 miliardi di franchi. Pertanto, questo evento, che secondo l’UFPP potrebbe manifestarsi ogni 30-50 anni circa, è classificato come il più grande rischio per il nostro Paese, precedendo così il rischio di pandemia o di interruzione totale della telefonia mobile. Held sottolinea che «di fronte a questi ordini di grandezza, in concomitanza di ridotte possibilità di diversificazione, le assicurazioni mostrano i propri limiti». Sebbene la penuria di elettricità e la pandemia siano eventi completamente diversi, è possibile tracciare dei parallelismi tra i due scenari. Come per la pandemia, anche in caso di penuria di elettricità il Consiglio federale può proclamare la situazione straordinaria. «Le decisioni delle autorità possono compromettere le attività economiche e cagionare delle perdite assicurate», così ancora Held. «Oltretutto, una penuria di elettricità molto probabilmente coinvolgerebbe anche altri Paesi o addirittura regioni più estese, il che può comportare un’alta correlazione di danni». Nonostante la consapevolezza del pericolo, è necessario che il settore assicurativo intervenga ancora in questo senso, spiega Eduard Held. «La portata di una penuria di elettricità è riconosciuta, ma occorrono ulteriori sforzi per comprendere in concreto l’impatto di un tale evento sul settore assicurativo».

Della Penuria di elettricità alla siccità: Ecco i dieci rischi principali per la svizzer

  • Penuria di elettricità
  • Pandemia influenzale
  • Interruzione telefonia mobile
  • Ondata di caldo
  • Terremoto
  • Interruzione di corrente
  • Tempesta
  • Interruzione centro di calcolo
  • Afflusso di persone in cerca di protezione
  • Siccità

Prevenzione: minimo sforzo, massimo risultato

Poco importa se sarà la penuria di elettricità, una nuova pandemia o un attacco cibernetico a investire tutto il territorio: Eduard Held non ha dubbi che sia soltanto questione di tempo prima che si verifichi un altro evento di tale portata. Resta da capire in che modo la Svizzera intenda gestire questi rischi primari in futuro. «Alcuni vedono nella Svizzera una sorta di società completamente assicurata in cui lo Stato opera affinché nessuno debba più affrontare da solo un grande rischio», continua Eduard Held. Qualsiasi catastrofe inaspettata ci pone però dolorosamente di fronte alla realtà, insegnandoci che ciò non è possibile. Held ribadisce che «non può esistere una società a rischio zero». La necessità di una valutazione del rapporto costi-benefici prima di ogni riduzione del rischio diventa quindi ancora più importante. A tal fine, anche la prevenzione gioca un ruolo importante, come dimostrato in particolare dalla pandemia: «chi tutela sé stesso e gli altri, ad esempio seguendo semplici regole igieniche o facendosi vaccinare, può ridurre sia la probabilità di contagio che l’entità del danno al verificarsi dell’evento». Held aggiunge: «anche nel caso di pericoli naturali si possono adottare misure di prevenzione molto efficaci». Il direttore del pool per i danni causati dagli elementi naturali adduce come esempi la pianificazione territoriale appropriata, i sistemi di costruzione antisismici o la protezione contro le esondazioni. «Spesso vale la pena puntare sulle misure preventive perché presentano un eccellente rapporto costi-benefici, tant’è che nel tempo il danno risparmiato è in genere maggiore rispetto allo sforzo richiesto per prevenirlo». Eduard Held ritiene che il coronavirus modificherà la maniera in cui la società gestirà i grandi rischi. «La crisi legata al coronavirus ci ha dolorosamente ricordato che dobbiamo convivere con dei rischi finora sconosciuti, accettando l’esistenza di un margine di incertezza. In più, ci mostra quanto la nostra società sia vulnerabile».

Nuovo direttore del pool per danni causati dagli elementi naturali

Eduard Held ha assunto la direzione del pool per danni causati dagli elementi naturali il 1° ottobre 2020. Il pool, un raggruppamento di assicuratori privati svizzeri organizzato come una società semplice con centro operazionale presso l'ASA, rende possibile una doppia compensazione tra i contraenti assicurativi e gli assicuratori coinvolti. È stato creato nel lontano 1936. L’assicurazione eventi naturali copre gli stabili e i beni mobili contro i pericoli naturali, che possono causare danni enormi. Se un evento naturale colpisce una regione, gli assicuratori sono coinvolti in modo diverso a seconda della loro quota di mercato nella regione. Il pool per danni causati dagli elementi naturali distribuisce l’80% dell’importo dei sinistri tra gli assicuratori affiliati secondo la quota di mercato nazionale. Per gli anni con danni particolarmente elevati, vi è una copertura supplementare garantita dai riassicuratori.

Non tutto è assicurabile

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