La pre­vi­den­za vec­chia­ia de­ve es­se­re sta­bi­liz­za­ta e strut­tu­ra­ta in mo­do so­ste­ni­bi­le

Focus12 Dicembre 2023

La riforma della previdenza per la vecchiaia è decisiva per il futuro della Svizzera. L’AVS e la LPP devono anzitutto essere stabilizzate finanziariamente e, in un secondo momento, strutturate in modo sostenibile.

La previdenza per la vecchiaia si appresta ad affrontare grandi sfide: l’aumento dell'aspettativa di vita e la mancanza del ricambio generazionale. L'aumento dell'aspettativa di vita fa sì che le rendite dell'assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti (AVS, primo pilastro) e della previdenza professionale (LPP, secondo pilastro) debbano essere versate sempre più a lungo. Inoltre, Il fatto che nell’AVS il numero dei contribuenti per ogni beneficiario di rendita sia in costante diminuzione a causa del mancato ricambio generazionale comporta una rapida crescita del disavanzo. A sua volta la LPP vede una notevole ridistribuzione estranea al sistema dalla generazione di lavoratori alle beneficiarie e ai beneficiari di rendite, perché l’aliquota di conversione è troppo elevata e i rendimenti degli investimenti sono diminuiti. Si presume che i rendimenti degli investimenti continueranno a calare, con il conseguente ulteriore aumento della pressione sui contributi.

Stabilizzazione della previdenza per la vecchiaia

Dopo il «Sì» della popolazione alla riforma fiscale dell’AVS (RFFA) nel mese di maggio 2019 e a quella per la stabilizzazione dell’AVS («AVS 21») a settembre 2022, ora la priorità è data alla riforma della previdenza professionale. Il 25 novembre 2020, il Consiglio federale ha trasmesso al Parlamento il messaggio concernente la riforma della previdenza professionale («Riforma LPP»). Nella sessione primaverile 2023, il Parlamento ha approvato la riforma con diversi adeguamenti. Contro il progetto è stato lanciato con successo un referendum che sarà sottoposto a votazione popolare a settembre o novembre 2024.

L'ASA ritiene che la riforma della previdenza professionale sia obbligatoria e urgente. Né l’inflazione né lo sviluppo economico generale risolvono il problema dell’aliquota di conversione LPP troppo elevata. A prescindere da questi fattori, permane la necessità di adeguamento dell'aliquota di conversione dettata dall’aspettativa di vita maggiore. È necessario quindi concludere la riforma con successo. in questo modo la previdenza professionale non solo viene stabilizzata, ma anche modernizzata.

Per stabilizzare la previdenza professionale, nella Riforma LPP sono previste le seguenti misure:

  • la riduzione immediata dell'aliquota di conversione minima al 6,0 percento in una sola fase;
  • l’introduzione di un contributo per finanziare la compensazione delle perdite legate alla conversione in rendite;
  • la compensazione a breve/medio termine della riduzione dell'aliquota di conversione attuando le soluzioni per la generazione di transizione e la compensazione a lungo termine mediante il rafforzamento del processo di risparmio.

Il rafforzamento del processo di risparmio mediante la riduzione della deduzione di coordinamento e l’adeguamento degli accrediti di vecchiaia viene attuato in modo tale da mantenere in ampia misura le attuali prestazioni di vecchiaia nonostante un’aliquota di conversione più bassa. La minore deduzione di coordinamento – specialmente in combinazione con una soglia d’entrata più bassa – porta a una migliore assicurazione dei redditi più bassi, mentre una graduazione più contenuta degli accrediti di vecchiaia per età porta a un miglioramento delle condizioni dei lavoratori più anziani sul mercato del lavoro. Rafforzando il processo di risparmio in questo modo si otterrà al contempo la modernizzazione della previdenza professionale necessaria.

Impostazione sostenibile della previdenza per la vecchiaia

Dopo la stabilizzazione e la modernizzazione dell’AVS e della LPP, in una seconda fase si rendono necessari degli adeguamenti per una strutturazione più sostenibile. Per un finanziamento della previdenza per la vecchiaia sostenibile, e quindi sicuro a lungo termine, è necessario che i parametri (età di pensionamento di riferimento, aliquota di conversione LPP, tasso d'interesse minimo LPP) siano stabiliti in base alle circostanze effettive. Per questo motivo, l’ASA sostiene le iniziative volte a collegare i suddetti parametri allo sviluppo reale.

Condizioni quadro accettabili per l'assicurazione vita collettiva

Tenendo in considerazione l’assicurazione vita collettiva (cioè contratti tra istituti di previdenza e assicuratori vita), va notato che il Test svizzero di solvibilità (SST) ha inasprito notevolmente i requisiti per la costituzione e il mantenimento del capitale di solvibilità. Le eccessive richieste in materia di capitale fanno sì che le prestazioni di garanzia e le garanzie contro i rischi risultino troppo care e quindi possano non essere più offerte o offerte solo in misura limitata. Chi è esposto ai relativi rischi non può più assicurarsi conformemente alle necessità oppure i rischi devono essere assunti dallo Stato. Ciò è in netto contrasto con l’attuale impostazione della previdenza professionale (e privata) ampiamente sostenuta dalla società. Un ulteriore peggioramento delle condizioni quadro non sarebbe sostenibile.

Gli assicuratori vita privati gestiscono circa un settimo degli averi previdenziali, assicurano più di due quinti degli assicurati attivi (compresi gli assicurati di puro rischio) ed erogano prestazioni a più di un quinto delle beneficiarie e dei beneficiari di rendite (fonti: UST, Statistica delle casse pensioni 2021; FINMA, dati concernenti il conto d’esercizio Previdenza professionale 2021).

Concorrenza funzionante a beneficio delle PMI

Gli assicuratori del ramo vita offrono alle PMI una gamma completa di prodotti e sono in concorrenza tra di loro e con altri istituti di previdenza. La concorrenza dimostra la sua efficacia che si riflette, tra l’altro, sotto forma di vari utili su capitale, premi di rischio ed eccedenze.

Strategia 2020–2024 | Previdenza

La competenza, l'esperienza e il contributo all'economia nazionale in ambito previdenziale confermeranno anche in futuro il ruolo chiave di assicuratori privati e assicuratori malattie complementari. L’ASA intende sottolineare queste caratteristiche distintive del settore.

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