«Non si ac­cet­ta­no più fat­tu­re sen­za un’at­te­sta­zio­ne chia­ra»

Intervista06 Dicembre 2021

Dal 2022 l’assicurazione complementare ospedaliera applica nuove regole per maggiore trasparenza e chiarezza. Con l’entrata in vigore delle disposizioni quadro settoriali degli assicuratori malattie complementari sarà necessario esporre chiaramente le prestazioni erogate attraverso l’assicurazione complementare ospedaliera. Inizia così una fase di transizione in cui occorrerà adeguare alle nuove disposizioni i contratti vigenti tra assicuratori malattie complementari e fornitori di prestazioni.

Signor Arbter, nell’estate del 2021 gli assicuratori malattie complementari svizzeri hanno presentato un programma fondamentale per aumentare la trasparenza e la comprensibilità delle assicurazioni complementari ospedaliere, che dovrà essere applicato dal 2022. A che punto siete?

La scorsa estate abbiamo gettato le basi. In futuro, le prestazioni che esulano dall’assicurazione di base dovranno essere definite e valutate in modo chiaro. I nuovi contratti relativi all’acquisto di prestazioni ospedaliere dovranno conformarsi agli undici principi delle disposizioni quadro settoriali. Questo è quanto a giugno di quest’anno gli assicuratori malattie complementari hanno formulato e sottoscritto in maniera vincolante in seno all’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA. Tutti gli assicuratori malattie complementari hanno iniziato a lavorare per dar concretezza al programma. Le nuove disposizioni quadro verranno attuate al più tardi entro la fine del 2024.

«Tutti i conteggi necessitano, come premessa fondamentale, di linee guida e principi di gestione delle prestazioni supplementari concepiti in modo chiaro.»

Ciò che ci sta illustrando interessa principalmente i conteggi degli ospedali. Allo stato attuale, difficili da comprendere nell’assicurazione complementare sono soprattutto i conteggi dei medici accreditati. Come intendete affrontare questa sfida?

Tutti i conteggi necessitano, come premessa fondamentale, di linee guida e principi di gestione delle prestazioni supplementari concepiti in modo chiaro. A giugno abbiamo garantito questa premessa. Per le prestazioni mediche supplementari è emersa effettivamente la necessità di ulteriori lavori di progettazione, in particolare per conformare le prestazioni mediche erogate dai medici accreditati ai requisiti del menzionato quadro normativo.

Cosa significa precisamente?

A integrazione del quadro normativo con i suoi undici principi, in un documento aggiuntivo sono stati specificati i requisiti per le prestazioni mediche supplementari. Si tratta in particolare delle prestazioni di medici accreditati che non sono alle dipendenze dell’ospedale ma che operano anche in ospedale come attività accessoria all’esercizio dell’attività in uno studio privato. Una delle domande cruciali a questo proposito è: su quale base verranno definite in futuro le tariffe delle prestazioni dei medici accreditati? Tra tutti i modelli tariffari vagliati con il progetto, a oggi nessuno soddisfa pienamente i nuovi requisiti. Occorre quindi intervenire per garantire la necessaria trasparenza e comprensibilità.

Urs Arbter

Sono state gettate le basi per un’assicurazione complementare ospedaliera trasparente e chiara. Ora occorre conformare i contratti tra gli assicuratori malattie complementari e i fornitori di prestazioni: Urs Arbter, direttore supplente dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA

L’iniziativa trova largo consenso?

La necessità di intervenire è generalmente riconosciuta. I partner contrattuali, ossia i fornitori di prestazioni e gli assicuratori malattie complementari, hanno tempo fino a fine 2023 per conformare i loro modelli agli undici principi elaborati. Sono inoltre stati definiti i requisiti minimi per la fatturazione elettronica, da preferire ogni volta che ciò è possibile. Una descrizione comprensibile delle prestazioni erogate distingue tra le prestazioni mediche e cliniche erogate, le prestazioni supplementari di vitto e alloggio e comfort e la libera scelta nel reparto comune di un ospedale in tutta la Svizzera. E in futuro sulla fattura bisognerà indicare anche quale medico ha erogato la rispettiva prestazione. Per farla breve: non si accetteranno più fatture senza una chiara attestazione della prestazione supplementare erogata.

Un adeguamento di questo tipo richiede molto tempo?

Corretto. Esistono oltre 1000 contratti tra gli assicuratori malattie complementari e i fornitori di prestazioni, che non possono essere adeguati semplicemente dall’oggi al domani. Per questa ragione prevediamo che la conversione completa ai contratti di prestazioni supplementari si concluderà non prima della fine del 2024.

«Tutti i partecipanti hanno ancora molto lavoro da fare. Si tratta di rinegoziare oltre 1000 contratti e di stabilire come declinarli nei sistemi ovvero nei modelli tariffari.»

Gli assicuratori malattie, gli ospedali e il personale medico sanno come imputare le prestazioni a partire dal nuovo anno?

Come accennato, per la conversione serve del tempo. L’attuazione richiede una collaborazione costruttiva e mirata, cosa che finora stiamo riscontrando. Diversi assicuratori stanno sviluppando una logica di valutazione condivisibile per la maggioranza. Per farlo serve che gli ospedali stilino elenchi concreti delle prestazioni supplementari, denominando anche chiaramente le prestazioni supplementari contenute. Tutti i partecipanti hanno ancora molto lavoro da fare. Si tratta di rinegoziare oltre 1000 contratti e di stabilire come declinarli nei sistemi ovvero nei modelli tariffari.

E se non ci si riuscisse?

Tutte le parti coinvolte sanno perfettamente qual è lo scopo di questo importante progetto settoriale. Lo dimostra l’interesse che il progetto suscita. Stiamo attuando ciò che circa 2,4 milioni di clienti con assicurazione complementare e anche le autorità in Svizzera si aspettano: trasparenza e comprensibilità delle prestazioni supplementari erogate con le assicurazioni complementari ospedaliere. Se tuttavia alcuni fornitori di prestazioni e assicuratori malattie complementari non dovessero trovare un accordo è possibile che si arrivi ad avere dei vuoti contrattuali. È un’eventualità che non posso escludere del tutto. Ma è nell’interesse di tutti evitare che ciò avvenga. Se si arrivasse comunque a questo punto, bisogna evitare che ci siano conseguenze tangibili per i clienti, ad esempio offrendo loro delle alternative.

Questa intervista è apparsa il 6 dicembre 2021 su HZ Insurance.