Gli as­si­cu­ra­to­ri af­fron­ta­no a vi­so aper­to il ri­schio pan­de­mia

Intervista

La pandemia di Covid-19 è diventata da un anno ormai parte integrante della nostra vita quotidiana. Nel 2020 l’economia assicurativa ha dato prova di capacità di adattamento e di stabilità. Gli assicuratori diretti hanno corrisposto risarcimenti per sinistri a imprese e privati dovuti alla pandemia pari a un miliardo di franchi.

La lunga durata della crisi pandemica rende più difficile la ricerca di un equilibrio fra la tutela della salute pubblica e il mantenimento della coesione economica e sociale. Il settore assicurativo ha dovuto confrontarsi con nuove domande e con una certa incomprensione di una parte di assicurati che hanno richiesto una copertura dei danni economici dovute alle chiusure dell’attività decise dal Consiglio federale. 

Samuele Donnini, Head Ticino, Membro della Direzione, Zurigo Compagnia di Assicurazioni SA

La crisi pandemica ha accelerato la digitalizzazione e ha spinto il settore privato a cercare nuove soluzioni assicurative con il settore pubblico per coprire i rischi dovuti alla pandemia, come ci spiega Samuele Donnini, Presidente dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA) Sezione Ticino.

Per quali ragioni l’economia privata non può assicurare da sola una pandemia? 

La pandemia è un’epidemia estesa a vasti territori che interessa un grande numero di paesi. Essa rientra nella categoria dei rischi cumulativi che causano contemporaneamente un gran numero di danni. Il rischio pandemia non può quindi essere diversificato né dal punto di vista geografico né dal punto di vista della tempistica. Il premio commisurato a questo grande rischio sarebbe talmente elevato che nessuno vorrebbe pagarlo o potrebbe permetterselo. Nel caso dell’assicurazione interruzione d’esercizio il principio della diversificazione del rischio non è applicabile, se le aziende fanno valere il diritto al risarcimento dei danni nello stesso momento a livello globale. Gli assicuratori hanno cercato soluzioni pragmatiche per rispondere alle esigenze degli assicurati che hanno subito le conseguenze economiche dei lockdown. I grandi rischi sono tuttavia eventi straordinari che non possono essere gestiti dalla sola economia privata. 

Quali sono le soluzioni per assicurare i grandi rischi come una pandemia?

La soluzione alternativa si basa su una gestione comune dei rischi fra settore privato e settore pubblico. Il Dipartimento federale delle finanze esamina in collaborazione con gli assicuratori privati svizzeri le possibili varianti di un partenariato pubblico-privato per una gestione efficace dei danni in caso di pandemia. In questo tipo di partenariato la Confederazione aiuta a sostenere la gran parte del rischio finanziario, gli assicuratori privati sono responsabili della gestione dei casi e gli assicurati contribuiscono al finanziamento dei rischi con un premio annuale. In caso di pandemia sono risarciti in modo trasparente. Tale ripartizione del lavoro si basa sulle risorse di cui dispongono la Confederazione e gli assicuratori privati in modo da consentirne l’impiego mirato in caso di pandemia a favore degli assicurati.

Quali sono state le principali sfide affrontate dal settore assicurativo nella gestione di crisi della pandemia?

La crisi ha accelerato la trasformazione digitale degli assicuratori che nella maggior parte dei casi disponevano già di modelli di lavoro dinamici. Questo contesto particolare ha contribuito a modificare diversi processi operativi legati ai risarcimenti dei danni, alla consulenza per i nostri clienti e al perfezionamento professionale. Abbiamo dato la priorità all’adempimento dei nostri obblighi contrattuali verso i clienti. Negli ultimi anni gli assicuratori hanno versato in media ogni giorno 139 milioni di franchi per sinistri e rendite. Abbiamo centrato l’obiettivo di garantire queste prestazioni assicurative anche durante la pandemia. Le nostre società affiliate hanno avuto inoltre un occhio di riguardo nei confronti delle piccole e medie imprese che hanno attraversato fasi di scarsa liquidità. Gli assicuratori hanno concesso ad esempio la proroga dei termini di pagamento o la riduzione delle pigioni. In alcuni casi hanno pure rinunciato alla riscossione delle pigioni e hanno concesso una proroga delle diffide per i premi arretrati legati alle attività del ramo vita. È importante per noi assicuratori sostenere la liquidità dei nostri clienti, in particolare le piccole e medie aziende, e tutelare nel medesimo tempo gli interessi del collettivo degli assicurati. 

«La crisi pandemica ha accelerato la digitalizzazione e ha spinto il settore privato a cercare nuove soluzioni assicurative con il settore pubblico.»

La crisi legata al coronavirus ha permesso di ridurre temporaneamente le emissioni nocive, ma questo non basta per raggiungere gli obiettivi degli Accordi sul clima di Parigi. Qual è il contributo degli assicuratori alla sostenibilità?

La sostenibilità è una delle cinque linee d’azione strategiche dell’Associazione Svizzera Assicurazioni. Il primo rapporto sulla sostenibilità ha permesso al nostro settore di presentare in modo trasparente il proprio impegno nell’ambito della sostenibilità. Ci impegniamo con altri attori economici a favore di una piazza finanziaria sostenibile. Gli accordi sul clima di Parigi menzionano infatti in modo diretto anche il settore finanziario. Molti assicuratori hanno modificato la loro politica d’investimento ponendo maggiore attenzione ai criteri ESG, utili a determinare l’impatto ambientale, sociale e di governance delle imprese. Nella gestione immobiliare gli assicuratori contribuiscono alla riduzione delle emissioni di Co2 attraverso la ristrutturazione dei loro edifici in base a criteri di efficienza energetica e l’introduzione di sistemi di riscaldamento a basso impatto climatico. I grandi investitori possono contribuire alla promozione di forme moderne di mobilità attraverso lo sviluppo residenziale sostenibile. 

La sostenibilità finanziaria è l’obiettivo principale della riforma della previdenza che il Consiglio federale ha deciso a fine novembre 2020. Come valuta questo progetto di revisione della Legge federale sulla previdenza professionale (LPP) che è attualmente al vaglio del Parlamento?

La riforma della previdenza è necessaria e urgente per garantire la sostenibilità finanziaria delle rendite. È un progetto centrale per il futuro della Svizzera. L’evoluzione demografica e gli interessi sugli investimenti di capitale, che hanno raggiunto minimi storici, aumentano la pressione sui contributi degli assicurati. Per assicurare un finanziamento a lungo termine è necessario adeguare alla realtà economica e demografica i principali parametri, come l’età di riferimento e l’aliquota di conversione. La riforma deve inoltre migliorare la situazione delle persone impiegate a tempo parziale, spesso delle donne, e nei settori a bassi salari. Il messaggio del Consiglio federale comprende importanti elementi che mirano a queste preoccupazioni centrali per assicurare la graduale stabilità del secondo pilastro. Secondo l’ASA comunque certi aggiustamenti, come il meccanismo di compensazione per la generazione di transizione, sono necessari per stabilizzare il secondo pilastro in modo conforme al sistema stesso della previdenza professionale.

Quali sono gli insegnamenti che ha tratto sinora dalla crisi pandemica?

La nostra associazione si è impegnata sin dai tempi della prima chiusura a trovare soluzioni pragmatiche e costruttive per far fronte in modo sostenibile alla copertura dei danni economici dovute alle pandemie. La crisi legata al coronavirus ha messo in evidenza un aumento delle necessità di sicurezza delle persone e di conseguenza il ruolo centrale del settore assicurativo nel nostro sistema economico e sociale. 

Ritratto:

Samuele Donnini è responsabile dal 2014 della Regione Mercato Sud di Zurigo Assicurazioni. Vanta una lunga esperienza nel settore assicurativo privato dove ha ricoperto diversi ruoli di responsabilità. Dal 2019 è presidente dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni – Sezione Ticino che è stata fondata nel 2017 per promuovere buone condizioni quadro nel settore assicurativo e aumentare l’interesse dei giovani per le molteplici professioni in questo campo. Questo anno, l’associazione nazionale ASA organizzerà la Giornata degli assicuratori, la più importante riunione nazionale del settore, a Lugano, il 2 luglio.

Questa intervista è stata pubblicata da «HZ Insurance» il 24 febbraio 2021.

Il nuovo video esplicativo dell’ASA

Come mai l’economia privata da sola non è in grado di assicurare una pandemia?