
È vero che i terremoti sono rari, ma possono causare immensi danni economici e avere gravi conseguenze sociali. Tuttavia, finora solo una parte esigua della popolazione si è assicurata contro questo rischio. Il Consiglio federale vuole ovviare a questa situazione con la cosiddetta «assicurazione contro i terremoti mediante l’impegno eventuale». Di seguito spieghiamo di cosa si tratta e perché l'ASA respinge la proposta del Consiglio federale di introdurre l'impegno eventuale.
Sebbene molto rari, i terremoti in Svizzera sono chiaramente il pericolo naturale con il maggior potenziale di danno a causa della densità degli insediamenti e dell’elevata concentrazione di beni materiali. È ciò che mostra anche il nuovo modello di rischio sismico del Servizio Sismico Svizzero del Politecnico di Zurigo.
La buona notizia è che i terremoti sono assicurabili su base privata, perché soddisfano tutte le condizioni di assicurabilità. Quella cattiva, invece, è che in Svizzera solo circa il 15 percento delle proprietarie e dei proprietari di immobili è assicurato contro i danni causati dai terremoti. Pertanto, se si dovesse verificare un terremoto, sarebbe da prevedere un elevato «protection gap».
La politica svizzera si è posta l’obiettivo di colmare questa lacuna assicurativa. Nel 2021, il Consiglio federale ha quindi ricevuto dal Parlamento il mandato di elaborare una proposta per «un’assicurazione contro i terremoti mediante l’impegno eventuale». A tal fine è necessaria una modifica costituzionale.
Un impegno eventuale, così come richiesto dal Parlamento, non è un'assicurazione in senso stretto, ma un obbligo di rispondere solidalmente in caso di sinistro. Vale a dire che, dopo un terremoto, le proprietarie e i proprietari di immobili dovrebbero pagare lo 0,7 percento del valore degli stabili assicurati.
Questa tassa a posteriori è in contrasto con la natura preventiva dell'assicurazione contro i terremoti, per la quale i premi vengono pagati annualmente. Inoltre, l’impegno eventuale si limita ai danni agli edifici e non copre né la mobilia domestica né i beni mobili.
L'Associazione Svizzera d'Assicurazioni (ASA) accoglie con favore la volontà del legislatore di trovare una soluzione per il rischio sismico, ma respinge la proposta di un impegno eventuale per i 6 motivi esposti qui di seguito:
Approfondimento: il rischio sismico soddisfa tutti i requisiti di assicurabilità: casualità, indipendenza, evidenza, conoscenza della distribuzione del danno, calcolabilità del premio nonché capacità assicurative disponibili.
Grazie a un'eccellente base di dati e un numero crescente di modelli di rischio i terremoti sono diventati un rischio calcolabile. Poiché i terremoti sono assicurabili, la popolazione e l’economia svizzera hanno a disposizione un numero crescente di prodotti assicurativi contro i terremoti.
Tali prodotti coprono sia i danni agli edifici sia i danni ai beni mobili e alla mobilia domestica nonché l’interruzione d’esercizio e la perdita di guadagno da locazione. Una soluzione statale pensata solo per gli edifici è inutile.
Approfondimento: in caso di catastrofe, le proprietarie e i proprietari di immobili dovrebbero pagare lo 0,7 percento del valore degli stabili assicurati. Un impegno eventuale creerebbe falsi incentivi perché i proprietari di immobili investirebbero meno nella prevenzione, seguendo il motto «tanto alla fine paga la collettività».
Come provvedo a una costruzione antisismica? Quanto investo nella sicurezza degli edifici? Oggi gli investitori e i proprietari di immobili prendono decisioni assumendosi la propria responsabilità e contribuiscono così alla resilienza.
Approfondimento: i terremoti causano in primis danni agli edifici e ai beni mobili (oggetti mobili non considerati componenti di fabbricati o installazioni edili). A questi si aggiungono poi i danni dovuti all’interruzione d'esercizio e alle spese di sgombero. Altri danni e molta sofferenza sono legati ai decessi e ai ferimenti.
Tuttavia, l’impegno eventuale non copre né la mobilia domestica né i beni mobili. Focalizzarsi sull’involucro dell’edifico non basta. Inoltre, la limitazione allo 0,7 percento del valore degli stabili assicurati si concentra su danni che oggi sono perfettamente assicurabili e sostenibili. Per tutti i danni oltre tale soglia non c’è comunque una soluzione: non vengono coperti dall’impegno eventuale.
Approfondimento: se si verificasse un grave terremoto, le proprietarie e i proprietari di immobili dovrebbero pagare lo 0,7 percento del valore degli stabili come tassa a favore dello Stato. La riscossione di una tassa supplementare da parte dello Stato aggraverebbe ulteriormente le già importanti sfide economiche conseguenti ai danni causati da un terremoto.
Approfondimento: per consentire una rapida ricostruzione, immediatamente dopo il sinistro devono essere rese disponibili le risorse finanziarie. L'attuazione di un impegno eventuale genera una lunga serie di domande: che ne è della disponibilità a pagare in caso di catastrofe? Come affrontare i ritardi o i rifiuti di pagamento? Come fare con i proprietari di immobili all'estero? Inoltre, occorre tenere conto che una riscossione di fondi complessa e capillare comporterebbe un elevato onere amministrativo aggiuntivo.
Approfondimento: poiché i terremoti sono assicurabili, i rischi possono essere diversificati trasferendoli al mercato riassicurativo globale. Come nel caso degli altri danni della natura, quali grandine, tempeste o inondazioni, sono di sostegno agli assicuratori nella gestione congiunta dei grandi sinistri i riassicuratori internazionali, molti dei quali con sede in Svizzera.
Con l'impegno eventuale, la Svizzera si affiderebbe a un'opzione diretta dallo Stato e limitata ai confini nazionali, invece che a soluzioni collaudate e sostenute a livello internazionale volte ad attenuare la crisi.