Con­tra­sta­re i ri­schi mag­gio­ri in mo­do proat­ti­vo e col­la­bo­ra­ti­vo

Focus13 Gennaio 2023

Se si verificassero, potrebbero cambiare la Svizzera: i rischi maggiori sono pericoli con potenziale di danno immenso, che si situano in cima alla lista dei rischi della Svizzera. Per questi rischi vanno trovate delle soluzioni di partenariato affinché rimangano sostenibili per l’economia e la società. Il settore assicurativo può e desidera fornire il suo contributo.

Con il coronavirus si è realizzato uno scenario che buona parte della popolazione riteneva impensabile: un virus si è propagato in poco tempo in tutto il mondo causando grande dolore all'umanità e paralizzando buona parte dell’economia a seguito dei necessari interventi dello Stato. Le misure adottate dal Consiglio federale volte ad arginare la pandemia hanno conseguenze di vasta portata per diversi settori economici.

Il settore assicurativo non può assumersi le spese dei danni causati dalle misure, poiché esse violano gli elementi centrali del principio di assicurabilità: i danni si verificano contemporaneamente e in gran numero in tutto il mondo. I rischi non possono essere diversificati né geograficamente né nel tempo e non possono nemmeno essere riassicurati. Una pandemia coinvolge tutti allo stesso tempo. Il principio per cui i premi di molte persone coprono i danni di pochi non può essere applicato. Proprio per questo, la politica, l’economia, la popolazione e gli assicuratori hanno un forte interesse comune ad anticipare la discussione in merito ai rischi maggiori non completamente assicurabili su base puramente privata, a trovare soluzioni e attuarle in modo proattivo: «prevenire è meglio che curare».

Rischi con un elevato potenziale di danno
Oltre a una pandemia, esistono altri rischi maggiori che su base puramente privata non sono assicurabili o lo sono solo in parte: tra questi figurano i ciberattacchi su larga scala e la penuria di energia elettrica. Con la guerra in Ucraina, entrambi questi rischi presentano una maggiore probabilità di verificarsi.

L'Ufficio federale della protezione civile certifica che i rischi maggiori hanno tutti un potenziale di danno economico molto elevato. Anche se si trovassero delle soluzioni puntuali di assicurazione, una copertura completa di questi rischi da parte degli assicuratori privati è quasi o totalmente impossibile. Oltre a una gestione del rischio e una prevenzione su vasta scala, per i rischi maggiori è necessario dunque trovare altre soluzioni per sostenere chi è colpito in caso di sinistro. A questo proposito, l’idea di un partenariato pubblico-privato può essere opportuna.

Collaborazione pianificabile anziché misure ad hoc
La questione in merito a un partenariato tra settore pubblico e privato è stata affrontata già durante la pandemia di coronavirus. In tale situazione l’Amministrazione federale e il settore assicurativo hanno elaborato congiuntamente delle proposte di soluzioni per assicurare in futuro le pandemie. Con profondo rammarico del settore assicurativo, il Consiglio federale ha deciso di non dare seguito, per il momento, al progetto di un’assicurazione comune delle pandemie.

L’ASA è convinta che una collaborazione tra la Confederazione e l’economia privata rappresenti la soluzione migliore per contrastare determinati rischi maggiori in modo proattivo. In questo modo la Confederazione potrebbe assumere il ruolo di riassicuratore, mentre il settore assicurativo offrirebbe la sua notevole esperienza nell’identificazione dei rischi, nella valutazione delle probabilità che si verifichino e dell'eventuale entità. Potrebbe anche svolgere un ruolo importante nella comunicazione e nella sensibilizzazione nonché mettere a disposizione la sua esperienza, l’infrastruttura e le relazioni con i clienti nell’ambito di una tale collaborazione.

Per il processo di elaborazione dei sinistri sono determinanti proprio le risorse personali, le conoscenze specialistiche e i processi consolidati. Solo in questo modo le notifiche di sinistro possono essere evase in poco tempo. Grazie ai meccanismi consolidati si può determinare in modo mirato il diritto alle prestazioni.

Una soluzione assicurativa di questo tipo è efficiente e crea trasparenza, possibilità di pianificazione e sicurezza giuridica e quindi vantaggi rispetto a misure ad hoc, come quelle attuate durante la pandemia di coronavirus. Il fatto che queste soluzioni possono funzionare lo dimostra il pool danni della natura. Sulla base di un regime quasi obbligatorio e del principio di solidarietà ad esso legato, per molti decenni, questo pool ha reso assicurabile il rischio maggiore dei pericoli naturali fornendo così servizi preziosi alla società e sgravando il settore pubblico di miliardi di euro di danni.