Antimo Perretta
CEO AXA Winterthur, vicepresidente dell'ASA,
Conferenza stampa, 3 febbraio 2016
Hotel Marriott, Zurigo
Fa stato la versione orale.
Gentili signore, egregi signori
«UE: equivalenza raggiunta, ma non le pari opportunità», è questo il titolo della mia presentazione odierna. Essa verte sul tema dell'inesistenza di un level playing field tra gli assicuratori svizzeri e quelli dell'UE; nonostante l'equivalenza della sorveglianza svizzera sulle assicurazioni con Solvency II. Questo con conseguenze per i clienti svizzeri.
Il messaggio della SFI, la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali, del 15 ottobre 2015 sembrava essere promettente: «L’UE riconosce l’equivalenza delle disposizioni svizzere concernenti la solvibilità delle assicurazioni». Era questo il titolo del comunicato stampa che annunciava che dall'1.1.2016 l'UE avrebbe riconosciuto la regolamentazione in materia di assicurazione e la sorveglianza sulle assicurazioni della Svizzera come equivalenti a quelle del diritto europeo.
Così la Svizzera, quale primissimo Paese, ha raggiunto tre traguardi intermedi sulla strada verso un level playing field per gli assicuratori svizzeri nella concorrenza con i loro colleghi dell'UE. Purtroppo si tratta però di tre traguardi intermedi poco efficaci:
- 1. l'UE riconosce la FINMA come supervisore globale dei gruppi. La FINMA è quindi equiparata ai supervisori nazionali dell'UE. I gruppi assicurativi svizzeri non rischiano quindi più una doppia sorveglianza, vale a dire una in Svizzera e una nell'UE.
- 2. Per la solvibilità dei gruppi, i gruppi UE possono includere i risultati del Test svizzero di solvibilità (SST). L'SST viene quindi equiparato a Solvency II unilateralmente. Tuttavia, questa possibilità non viene utilizzata da tutti gli assicuratori a causa delle richieste in materia di capitale, spesso più elevate nell'ambito dell'SST.
- 3. I riassicuratori svizzeri possono gestire dalla Svizzera i clienti UE alle stesse condizioni dei loro concorrenti UE. In questo modo si pone fine al protezionismo europeo nel settore della riassicurazione.
Equivalenza non è sinonimo di level playing field
Affermando che i traguardi intermedi sono poco efficaci non intendo sminuirne il valore. Tuttavia, essi non permettono di raggiungere le pari opportunità per gli assicuratori svizzeri nei confronti dei loro concorrenti europei. Poiché, nonostante l'equivalenza,
- - gli assicuratori svizzeri non possono ancora vendere assicurazioni nei Paesi UE e
- - sulla base della relativa sorveglianza di gruppi secondo Solvency II, per un gruppo assicurativo è di regola più vantaggioso avere la propria sede nell'UE piuttosto che in Svizzera, dove la sorveglianza di gruppi avviene secondo SST.
L'equivalenza è utile in caso di sorveglianza di gruppi nel settore della riassicurazione e in caso di equivalenza delle normative, vale a dire per le filosofie delle prescrizioni sul capitale dell'SST e Solvency II. Nel caso delle richieste in materia di capitale dell'SST e Solvency II non è ancora stata raggiunta l'equivalenza e quindi il level playing field.
La conseguenza: distorsione della concorrenza
L'UE riconosce l'equivalenza della regolamentazione SST e Solvency II. In pratica però l'SST e Solvency II non sono identici quando si tratta dell'importo riguardante le richieste in materia di capitali: con l'SST gli assicuratori svizzeri, in particolare gli assicuratori vita, devono avere 1,5-2 volte più capitale rispetto agli assicuratori UE nell'ambito di Solvency II, e questo con gli stessi rischi. Le richieste maggiori in materia di capitale dell'SST rispetto a Solvency II portano quindi a delle distorsioni della concorrenza. Gruppi svizzeri con filiali all'estero risultano svantaggiati rispetto alla concorrenza perché devono soddisfare richieste più elevate in materia di capitale ai sensi dell'SST. Con le attuali disposizioni SST, l'impatto sui prodotti sarà percettibile. Le condizioni per i nostri clienti saranno meno interessanti.
Apertura del mercato solo in caso di level playing field
Gli effetti di questa distorsione della concorrenza si rafforzerebbero ancora di più se l'apertura del mercato tra Svizzera e UE diventasse realtà. Perché con richieste così diverse in materia di capitale le conseguenze per gli assicuratori svizzeri sarebbero devastanti. All'estero non sarebbero concorrenziali. Dovrebbero depositare più capitale rispetto ai loro concorrenti e quindi offrire prezzi più alti alla loro clientela. E ancora peggio è il fatto che in caso di apertura del mercato, i concorrenti esteri potrebbero offrire premi più convenienti in Svizzera rispetto agli assicuratori indigeni perché le richieste in materia di capitale nei Paesi della loro sede sono inferiori. Si arriva quindi alla seguente situazione, evidentemente spiacevole: gli assicuratori, sebbene sostenitori di un'economia di mercato libera, sono contro l'apertura del mercato assicurativo Svizzera-UE, fino a quando non ci sarà un level playing field nelle richieste in materia di capitale.
Ulteriore procedura
L'ASA chiede quindi di adeguare il prima possibile le richieste in materia di capitale per le assicurazioni svizzere a quelle per i concorrenti UE, in modo che siano paragonabili (level playing field). Ciò non avrebbe alcuna conseguenza sulla sicurezza dei clienti, che verrebbe mantenuta ai massimi livelli. Fungono da garanzia la gestione del rischio professionale, gli utili stabili, l'elevato livello di capitale proprio e il patrimonio vincolato degli assicuratori. Negli ultimi anni gli assicuratori hanno dimostrato di essere in grado di gestire situazioni di mercato difficili. Vi assicuro che siamo preparati per poter rispettare in qualsiasi momento le garanzie verso i nostri clienti.
Visto che l'attuale legislatura non permette modifiche e non prevede un margine di manovra, Consiglio federale e Parlamento sono chiamati a effettuare le relative modifiche. Attualmente stiamo esprimendo e motivando le nostre idee per poi consegnarle all'ufficio competente. La ricerca di soluzioni deve innanzitutto orientarsi agli adeguamenti delle condizioni quadro svizzere. In altri termini, le richieste in materia di capitale secondo l'SST devono essere adeguate a Solvency II; l'obiettivo non è la ripresa di Solvency II.
Al momento non posso consegnarvi un catalogo bell'e pronto relativo all'allineamento dell'SST a Solvency II. È tuttavia sicuro che noi assicuratori svizzeri siamo uniti nell'ambito di questo tema per avere le stesse possibilità dei nostri concorrenti esteri. Non da ultimo anche nell'interesse dei nostri clienti.