Pre­vi­den­za per la vec­chia­ia 2020 - una ri­for­ma ne­ces­sa­ria

NewsArchivio22 Novembre 2017

Ivo Furrer, CEO Markt Schweiz, Swiss Life
Conferenza stampa, 2 febbraio 2017
Zurigo

Fa stato la versione orale.
 

Ivo Furrer, CEO Markt Schweiz, Swiss Life
Conferenza stampa, 2 febbraio 2017
Zurigo

Fa stato la versione orale.
 

Gentili signore, egregi signori

Vi do anch'io il benvenuto all'odierna conferenza stampa e sono lieto di discutere con voi l'attuale situazione della riforma previdenza per la vecchiaia dal punto di vista degli assicuratori privati.

Un anno fa in questa occasione abbiamo definito la riforma «previdenza per la vecchiaia» come progetto politico centrale per il futuro della Svizzera e abbiamo valutato positivi i progressi e l'approccio globale del processo della riforma. Negli scorsi mesi le due Camere hanno preso alcune decisioni di principio: in questo senso la nostra valutazione rimane invariata.

Ora il dibattito in Parlamento sta per concludersi. Nella sessione primaverile dovrebbe aver luogo la votazione finale del Parlamento sul pacchetto della riforma. Si tratta quindi di giorni decisivi per il futuro della nostra previdenza per la vecchiaia. Dal nostro punto di vista risulta dunque ancora più importante che il Parlamento si concentri, in questa fase conclusiva, sugli elementi centrali della riforma e che trovi soluzioni sostenibili. Noi, assicuratori vita svizzeri, continuiamo a fornire il nostro contributo inserendo attivamente nel dibattito le nostre posizioni, soprattutto la tutela della nostra offerta economicamente importante nel secondo pilastro.

Approfondiamo ora il tema delle nostre posizioni centrali. Dall'inizio della discussione sulla riforma siamo a favore dell'obiettivo di stabilizzare la previdenza per la vecchiaia mantenendo il livello di prestazioni e l'importanza del 1° e del 2° pilastro e continuiamo a esserlo. In questo senso accogliamo con soddisfazione le decisioni prese dal Parlamento relative all'età di pensionamento di riferimento 65/65 e alla sua flessibilizzazione, nonché alla diminuzione al 6,0% dell'aliquota di conversione LPP. Sono così soddisfatti importanti «must» della riforma.

Si tratta ora di finalizzare la riforma con un orientamento coerente agli elementi chiave. In questo contesto le misure più importanti sono: l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto a favore dell'AVS, la compensazione della riduzione dell'aliquota di conversione e i provvedimenti per la generazione transitoria. La compensazione della riduzione dell'aliquota di conversione, il modo cioè in cui viene compensata la riduzione dell'aliquota di conversione, è attualmente il punto più controverso della riforma. Consigliamo misure nell'ambito del 2° pilastro. In questo modo viene mantenuta l'importanza del 1° e del 2° pilastro e la compensazione avviene in modo mirato e specifico. Solo così raggiungiamo l'indispensabile stabilizzazione del sistema, giustamente richiesta da tutte le persone coinvolte.

Per condizioni quadro accettabili

Occupiamoci ora dei punti della riforma relativi alla previdenza professionale per le PMI, che ci toccano direttamente quali importanti fornitori di prestazioni. Ci siamo sempre impegnati per condizioni quadro accettabili che permettano anche in futuro una continuazione del modello di assicurazione completa, sempre più richiesto, nonché dell'assicurazione rischi. Sono gli oltre 160'000 imprenditori svizzeri e il milione e più di loro collaboratori assicurati nell'assicurazione completa, nonché le oltre 50'000 PMI con circa 600'000 lavoratori nell'assicurazione rischi, che ci danno questo mandato.

In questo contesto abbiamo preso atto con sollievo che entrambe le Camere hanno rinunciato a un aumento della Legal Quote. I nostri assicurati nell'assicurazione completa continuano ad approfittare con l'attuale quota minima delle sicurezze che offriamo, ma anche di migliori prospettive di rendimento per il loro capitale pensionistico, perché noi quali offerenti e garanti non veniamo ulteriormente limitati nella nostra politica degli investimenti. Il Consiglio degli Stati e il Consiglio nazionale hanno anche rinunciato alla determinazione dei premi di rischio secondo principi collettivi. Ciò significa che noi, ma anche gli istituti autonomi, possiamo continuare a calcolare i premi di rischio delle PMI conformemente ai loro profili di rischio. Altrimenti le aziende con bassi rischi dovrebbero sovvenzionare la previdenza professionale di quelle con grandi rischi.

Come in precedenza la riforma contiene però due proposte relative all'assicurazione vita collettiva, vale a dire alla previdenza professionale delle PMI, che non contribuiscono al raggiungimento dell'obiettivo della riforma. Si tratta di

  • La limitazione dei premi di rischio al 200% dei danni attesi: è superflua perché A) la concorrenza non permette per natura alcun premio di rischio eccessivo, B) la FINMA verifica e approva già oggi i premi di rischio per quanto riguarda solvenza degli assicuratori e abuso nei confronti degli assicurati e C) i premi «non utilizzati» ritornano agli assicurati sotto forma di eccedenze.
  • Altrettanto inutile è non consentire la compensazione delle fluttuazioni tra il processo del risparmio, del rischio e dei costi. Questo intervento nella gestione del conto d'esercizio avrebbe innanzitutto come conseguenza l'aumento dei premi per tutte le PMI assicurate visto che i premi di risparmio, rischio e quelli relativi ai costi dovrebbero essere applicati con più cautela. Ciò può essere di poco interesse per gli assicurati come il fatto che questo impedirebbe la costituzione di accantonamenti.

In poche parole, queste proposte non rappresentano soltanto una regolamentazione totalmente inutile, ma fanno aumentare ingiustificatamente i costi dell'assicurazione completa per le PMI. Di conseguenza limitano la libertà di scelta e la sicurezza delle rendite per le PMI svizzere e per i loro collaboratori. Inoltre, queste proposte distorcono la concorrenza perché valgono solo per gli assicuratori vita e non per gli altri offerenti. Le norme attualmente in vigore in questo ambito si sono rivelate efficaci e vanno quindi mantenute. Esse permettono a noi offerenti di continuare ad adempiere in modo affidabile al nostro compito peculiare: garantire la compensazione dei rischi e il funzionamento della società fondata sulla solidarietà. Continueremo a sostenere coerentemente questa posizione nei prossimi dibattiti.

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