Pa­re­re dell’As­so­cia­zio­ne d'As­si­cu­ra­zio­ni sul­la ri­for­ma del­la pre­vi­den­za pro­fes­sio­na­le

Comunicato stampa18 Marzo 2020

L’ASA è lieta della proposta di riforma del Consiglio federale che comprende importanti elementi per la graduale stabilizzazione del secondo pilastro. Essa sostiene la riduzione dell'aliquota minima di conversione LPP al 6,0 % in un’unica fase, l'introduzione di un contributo per il finanziamento della garanzia di conversione in rendita e propone di ottimizzare le misure di compensazione previste. L'ASA rifiuta il supplemento di rendita considerato dal Consiglio federale e il suo finanziamento.

Il nucleo della riforma verte sulla riduzione dell'aliquota minima di conversione LPP al 6,0 percento in un’unica fase e sull'introduzione di un contributo per il finanziamento della garanzia di conversione in rendita. La precitata misura è necessaria per finanziare le perdite dovute alla conversione in rendita che continueranno ad essere sostenute. L’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA) ritiene che tali misure siano indispensabili e pertanto le approva senza riserve nella forma proposta.

Le proposte del Consiglio federale per la riduzione dell’importo di coordinamento e i nuovi principi per gli accrediti di vecchiaia mirano giustamente a mantenere il livello delle prestazioni LPP per la durata di contribuzione completa nonostante la riduzione dell'aliquota di conversione. L’ASA accoglie con favore tale obiettivo, pur ritenendo che sia necessario ottimizzare l’impostazione delle misure di compensazione. Il previsto dimezzamento dell’importo di coordinamento comporterebbe infatti costi supplementari superiori alla media per i dipendenti e le aziende nella fascia salariale bassa, con effetti negativi per l'economia. L’ASA propone pertanto di optare per una riduzione meno incisiva dell’importo di coordinamento, un livellamento più moderato degli accrediti di vecchiaia e un inizio anticipato del processo di risparmio per la vecchiaia.

L'Associazione di categoria degli assicuratori privati rifiuta altresì la misura proposta per la generazione di transizione quale supplemento di rendita, come pure il relativo finanziamento previsto al tal fine. Secondo il Consiglio federale, il supplemento di rendita vitalizio dovrebbe essere versato in modo forfettario, vale a dire senza considerare se un nuovo beneficiario di rendite è interessato dalla riduzione dell'aliquota minima di conversione LPP. Tali supplementi che sarebbero concessi a pioggia e si estenderebbero oltre la generazione di transizione, comporterebbero enormi costi supplementari.  Inoltre, così facendo, si introdurrebbe un elemento estraneo al secondo pilastro organizzato in base al sistema della ripartizione; l’attuale ripartizione implicita verrebbe sostituita e ampliata da una ripartizione esplicita.

«L’ASA auspica che il Consiglio federale esamini in modo più approfondito le proposte di versamenti unici a favore della generazione di transizione allestite dal mondo economico nel quadro della valutazione dei pareri sulla consultazione e che integri nel suo messaggio alle Camere federali un approccio di soluzione consolidato derivante da questi modelli, quale base per il finanziamento delle misure di compensazione», afferma Thomas Helbling, direttore dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni.

Nel suo progetto posto in consultazione, il Consiglio federale sottolinea la necessità e l'urgenza della riforma. L’ASA condivide questa valutazione e chiede che venga presto sottoposto al Parlamento un progetto di legge.

Il parere completo nel quadro della consultazione è consultabile qui (in francese).

Nota per la redazione

L’Associazione Svizzera d’Assicurazioni rappresenta gli interessi del settore dell’assicurazione privata a livello nazionale e internazionale. Fanno parte dell’associazione circa 75 società d’assicurazione diretta e di riassicurazione, che impiegano 47’700 collaboratori in Svizzera e altri 100’000 all’estero. Gli associati dell'ASA realizzano oltre l’85 per cento del volume dei premi incassati sul mercato svizzero. Quale forza trainante dell’economia svizzera, il settore assicurativo si assume la responsabilità economica a livello gestionale, sociale e politico ovunque siano in gioco i fattori chiave di successo delle sue sedi.

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