Col­la­bo­ra­zio­ne e ge­stio­ne tra part­ner per af­fron­ta­re i ri­schi pan­de­mi­ci

Comunicato stampa04 Marzo 2021

Lo scorso anno la pandemia di coronavirus ha avuto impatti diversi sui singoli settori assicurativi. Versando prestazioni per danni per un volume pari a circa un miliardo di franchi, il settore assicurativo ha contribuito alla stabilità dell'economia svizzera. È risultato evidente che in futuro la Svizzera dovrebbe puntare su un partenariato nel rischio tra Confederazione e assicuratori privati per essere più preparata dal punto di vista della tecnica assicurativa per affrontare la prossima pandemia.

I rischi cumulativi rappresentano una sfida particolare per la società poiché l'economia privata da sola non è in grado di assicurarli. Nel caso di una pandemia i danni si verificano contemporaneamente, in gran numero e in tutto il mondo. Non è più possibile diversificare i rischi come nel caso delle catastrofi naturali, uno dei principi assicurativi fondamentali risulta dunque inefficace. L'impatto della crisi legata al coronavirus sui singoli settori assicurativi è stato molto diverso: ad essere particolarmente interessate sono state l'assicurazione di interruzione di esercizio, di viaggio come pure la protezione giuridica e l'assicurazione crediti, mentre ad esempio nell'assicurazione contro gli infortuni il volume dei sinistri è calato a causa della chiusura generalizzata disposta dalle autorità nella primavera 2020. In seno all'assicurazione veicoli a motore l'entità dei danni è calata temporaneamente nello stesso periodo, ma alla fine dell'anno ha raggiunto di nuovo i livelli della media pluriennale poiché molti clienti sono tornati a preferire l'automobile privata ai mezzi pubblici.
 

Un servizio senza interruzioni grazie al mondo del lavoro digitalizzato

«Grazie ai modelli operativi orientati sul lungo periodo e alla solida dotazione di capitale delle sue società, durante la crisi legata al coronavirus il settore assicurativo svizzero ha contribuito alla resilienza di economia e società» afferma Rolf Dörig, presidente dell'Associazione Svizzera d'Assicurazioni ASA in occasione della conferenza stampa annuale dell'associazione di settore a Zurigo. «Versando prestazioni per danni per un volume pari a circa un miliardo di franchi, il settore assicurativo ha contribuito alla stabilità dell'economia svizzera». Inoltre, nel 2020 i riassicuratori con sede in Svizzera hanno accantonato o versato in tutto il mondo oltre 4 miliardi di franchi per sinistri riconducibili alla pandemia, vale a dire oltre il 10 per cento del totale della stima dei danni assicurati in tutto il mondo. Durante la chiusura generalizzata, gli assicuratori privati hanno altresì continuato a svolgere in ogni momento il proprio lavoro versando ogni giorno in media 140 milioni di franchi per sinistri e rendite. Ciò è stato possibile anche grazie al fatto che gli assicuratori dispongono di conoscenze avanzate nel campo della digitalizzazione del mondo del lavoro. Di conseguenza, l'effettivo di personale del settore assicurativo è rimasto stabile anche durante la crisi legata al coronavirus. Laddove possibile gli assicuratori privati hanno inoltre assunto i giovani che avevano appena concluso la formazione e in parte hanno ampliato l'offerta di posti di apprendistato.

La società, ma anche il settore assicurativo lo scorso anno si sono bruscamente resi conto che non è semplice assicurare i grandi rischi e i rischi cumulativi solo con l'economia privata. Affinché la società sia pronta ad affrontare la prossima pandemia e una conseguente chiusura generalizzata disposta dalle autorità sono necessari approcci che prevedono un partenariato tra settore assicurativo e settore pubblico. Nella prevenzione di grandi rischi come pericoli naturali e rischi informatici gli assicuratori svizzeri e la Confederazione collaborano già oggi con successo. Terremoti e attacchi cibernetici globali rappresentano altri rischi per i quali fino ad oggi non esiste una protezione sufficiente. Per Juan Beer, membro del comitato direttivo dell'ASA, vi sono anche altre sfide che si pongono alla società: «Nei prossimi anni si impongono sforzi congiunti tra Confederazione, economia e assicuratori privati anche per affrontare le conseguenze di terremoti e attacchi cibernetici su larga scala».
 

Assicurazione contro le pandemie: gli assicuratori privati sono pronti

La crisi legata al coronavirus ha spinto gli assicuratori privati svizzeri ad adoperarsi per trovare una soluzione che permetta di attenuare le conseguenze di una futura pandemia. Su incarico del Dipartimento federale delle finanze DFF, un gruppo di lavoro composto da rappresentanti dell'Amministrazione federale e del settore assicurativo ha elaborato diversi approcci di soluzione ora al vaglio degli esperti dell'Amministrazione. Al centro vi è una soluzione assicurativa con riassicurazione statale. Gli assicuratori privati si assumono una parte dell'onere dei sinistri, il resto è assunto dallo Stato. «Il nostro contributo si incentra soprattutto sulla nostra esperienza, sulla nostra infrastruttura e sulle nostre relazioni con i clienti – questo è determinante per un'evasione efficiente dei danni» spiega Juan Beer. Con un tale approccio, grazie ai meccanismi dimostratisi validi degli assicuratori privati si mira inoltre a determinare in modo puntuale il diritto a prestazioni. «Una soluzione assicurativa di questo tipo crea trasparenza, possibilità di pianificazione e sicurezza giuridica», sottolinea il CEO di Zurich Svizzera.
 

Prova di stress per il sistema sanitario

La crisi legata al coronavirus rappresenta una pressione straordinaria anche per il sistema sanitario. In questo periodo turbolento è aumentata la consapevolezza di quanto sia importante una sana base finanziaria: gli assicuratori malattia - come richiesto dal sistema - non presentano debiti e sono solidi. Per i costi supplementari creati dal coronavirus possiamo ricorrere alle riserve, che costituiamo proprio per questi scenari. Grazie alle riserve siamo in grado di rimborsare in qualsiasi momento le prestazioni mediche dei nostri assicurati», sottolinea Philomena Colatrella, membro della direzione dell’ASA e CEO di CSS Assicurazione. Non è invece chiaro quali saranno le conseguenze del coronavirus a medio e lungo termine, ad esempio a quanto ammonteranno i costi di cura degli effetti di Long Covid. «Il coronavirus presenta caratteristiche mediche che richiedono altre misure di prevenzione rispetto ad esempio all'influenza. Probabilmente la vaccinazione offre perciò il rimedio migliore contro il virus e la prevenzione rimane imperativa» afferma il Prof. Dr. med. Thomas D. Szucs, membro del Comitato direttivo dell'ASA e presidente del Consiglio d'amministrazione del gruppo Helsana.

Tutte le relazioni della conferenza stampa annuale sono disponibili menzionato sotto.

Nota per la redazione

L’Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA rappresenta gli interessi del settore dell’assicurazione privata a livello nazionale e internazionale. Fanno parte dell’associazione circa 70 società d’assicurazione diretta e di riassicurazione, che impiegano 46’000 collaboratori in Svizzera. In totale le società associate dell’ASA realizzano circa l’85 percento del volume dei premi assicurativi incassati nel mercato svizzero. Questo rende il settore assicurativo e quindi l’ASA una forza trainante sul territorio svizzero. Per questa ragione, gli assicuratori privati si impegnano a livello, economico, sociale e politico per uno sviluppo di successo delle loro sedi e si assumono quindi una responsabilità economica.

Contatto per i media
Associazione Svizzera d’Assicurazioni ASA
Sabine Alder, Addetta stampa
Telefono: +41 44 208 28 20
E-mail: sabine [dot] alderatsvv [dot] ch
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