De­fi­ni­zio­ne chia­ra di pre­sta­zio­ne sup­ple­men­ta­re

Intervista

Da inizio 2022 l’assicurazione complementare ospedaliera è soggetta a nuove Disposizioni quadro settoriali tese a garantire maggiore trasparenza e tracciabilità. Daniel Jontofsohn, capo assicurazione malattia e infortuni presso l’ASA, a proposito dei vantaggi e delle sfide che questo comporta.

Quale obiettivo perseguono le Disposizioni quadro settoriali, valide da inizio 2022 nell’assicurazione complementare ospedaliera? 

Il settore dell’assicurazione malattia sta ridefinendo le prestazioni supplementari dell’assicurazione complementare ospedaliera. A tal fine, sotto l’egida dell’Associazione Svizzera d’Assicurazioni (ASA), un gruppo di progetto ha elaborato un quadro normativo concordato con i fornitori di prestazioni. Il quadro normativo comporta una nuova generazione di contratti di assicurazione complementare ospedaliera che si basano sul principio delle prestazioni supplementari.
 

In cosa consiste il principio delle prestazioni supplementari? 

Consiste nel definire e valutare chiaramente le prestazioni che esulano dall’assicurazione di base. Questo cambiamento è in linea con le aspettative di trasparenza e tracciabilità delle autorità di vigilanza e va a beneficio dei pazienti e degli assicuratori.

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Tutte le parti coinvolte devono poter riconoscere il trattamento erogato al cliente e il relativo valore: Daniel Jontofsohn.

Perché è difficile definire una prestazione supplementare? 

Per l’assicurazione di base esiste un catalogo delle prestazioni ben definito, il catalogo delle prestazioni supplementari dell’assicurazione malattie complementari invece è formulato in modo più generico. Quanto vale una camera privata? Oppure: quanto costa la disponibilità di un primario? Le prestazioni supplementari si basano sulle esigenze dei pazienti; rispetto alle prestazioni di base hanno lo scopo di generare un valore aggiunto percepito.
 

E vanno anche presentate in modo trasparente.

Tutte le parti coinvolte devono poter riconoscere il trattamento erogato al cliente e il relativo valore.
 

Per le persone comuni la comprensione di queste fatture non è affatto semplice.

Un esempio di come saranno rese più chiare: finora sulla fattura poteva figurare solo il numero del medico, mentre adesso occorre indicare anche il nome, così il paziente può verificare più facilmente i trattamenti effettuati dal primario.
 

Quali sfide ha comportato l’elaborazione?

Il nostro sistema si basa su un rapporto multilaterale complesso tra assicuratori, fornitori di prestazioni e autorità di vigilanza, ma coinvolge anche offerenti di modelli tariffari, pazienti e assicurati.
 

Però sono state le assicurazioni complementari ospedaliere a elaborare le Disposizioni quadro settoriali.

Gli assicuratori sono stati i promotori. L’elaborazione è avvenuta in stretto coordinamento con le associazioni ospedaliere e le autorità di vigilanza nonché altri interessati.
 

L’attuazione avverrà entro il 2024. A che punto siamo?

Al momento sono in corso le prime trattative. Gli assicuratori devono rinegoziare praticamente tutti i contratti con gli ospedali sulla base delle Disposizioni quadro settoriali.
 

Il quadro normativo non ostacola la concorrenza?

No. Le nuove Disposizioni quadro settoriali si limitano a fornire una linea guida per definire le prestazioni e il sistema tariffario in modo da renderli trasparenti e tracciabili. I fornitori di prestazioni continueranno a stabilire i prezzi con gli assicuratori. Peraltro, per evitare violazioni delle prescrizioni del diritto della concorrenza, il tutto avviene d’intesa con la Commissione della concorrenza COMCO.
 

L’assicurazione complementare è ancora richiesta? 

Assolutamente sì. Nonostante non esista più una netta separazione tra semiprivato e privato, l’accesso a terapie nuove e innovative, l’accesso più rapido alle prestazioni, la scelta e la disponibilità di medici, il trattamento extracantonale e il servizio alberghiero contribuiscono a rendere più allettante e unica l’assicurazione complementare.